sabato 7 aprile 2018

Sto imparando tanto



Sono stata assente per tanto, assente giustificata, è vero, va detto, e probabilmente sarò di nuovo assente per un bel po'. Dice che ormai i blog siano una cosa un po' passata, che si legga altro, che si comunichi in altre maniere sul web. Però questo piccolo diario senza pretese me lo porto dietro da tanti anni e attraverso queste pagine sono entrata in contatto con tante persone, con persone che ora fanno parte della mia vita, della mia vita in carne ed ossa. Quindi ogni tanto, mentre sono trascinata dagli eventi di questi ultimi mesi, mi capita di pensare al mio blog, sì proprio come una pianta che ti rammenti di dover annaffiare o quel ripiano in alto della cucina che ti riproponi sempre di sistemare. Non è per snobismo che mi sono dimenticata di prendermi cura del blog, è che spesso non si ha voglia di dire tanto o perlomeno si preferisce dire una cosa immediata e chi capisce, capisce.
Non sono giorni, settimane e mesi facili, non sono giorni, settimane e mesi come avevo immaginato, però ho scoperto che ci sono tante cose che prima non conoscevo e che ho scoperto, cose che erano sempre qui intorno a me. 
Non è il periodo più bello della mia vita ma sicuramente è il periodo in cui sto imparando di più. 

Ho imparato che arrabbiarsi non serve, che avercela sempre con tutto e tutti e sentirsi sempre sotto attacco e sempre giudicati fa male solo a se stessi e, imparando questo, ho imparato anche a chiudere fuori dalla porta le arrabbiature degli altri, quelle che spesso cercano di filtrare nel mio carattere.

Ho imparato che tutte le persone possono insegnarti qualcosa, anche quelle che sembra proprio che non abbiano niente da dirti o insegnarti; tutti possono insegnarti una cosa nuova ogni giorno, possono dirti delle parole così semplici ma illuminanti da farti sentire stupida per non averci mai pensato tu.

Ho imparato che tanti modi di dire non sono modi di dire perché, davvero, gli amici veri li vedi nel momento del bisogno. Li vedi quando vengono a trovarti anche solo per bere un caffè con te e abbracciarti forte o ti scrivono un pensiero dall'altro lato del mondo.
Ho imparato che l'amore c'è, sempre. Solo che spesso ci dimentichiamo di coltivarlo.

Ho imparato che la frase sul fatto di avere sempre rispetto per chi ti trovi davanti perché non sai che guerra sta combattendo è proprio vera; ho incrociato lo sguardo con tante persone, nei corridoi, nelle sale d'aspetto, nelle stanze soffocanti e nessuno mi ha mai negato un sorriso o uno sguardo di complicità, mai di compassione.

Ho imparato che la frase sul raccogliere quello che si è seminato è proprio vera. Non perché mi sia auto compiaciuta di quanto bene ho seminato in questi anni ma perché dev'essere vero che qualcosa si lascia nelle persone se davvero poi ti trovi sommersa di messaggi e persone che si offrono di aiutarti per le più piccole cose, persone che dal nulla ti scrivono cose di una dolcezza disarmante e riescono a mandarti in qualche riga un abbraccio forte e confortante come se fossero lì sedute accanto a te. (Grazie)

Ho imparato l'importanza dei gesti, una mano su una spalla in un momento difficile, un disegno appeso al muro con su una faccia buffa, un messaggio che arriva nel posto giusto al momento giusto, un mazzo di fiori da guardare, una scatola di biscotti dalla Francia, una saponetta profumata, un maglione sulle spalle se fa freddo e hai sete? Hai fame? Hai dormito? 

Ho imparato che la normalità e la quotidianità sono forze grandi e travolgenti come la forza di gravità e anche se può sembrare che tu sia dritta e fiera in mezzo alla tempesta in realtà è solo la vita di tutti i giorni e la normalità dei gesti che ti fa stare così; dentro ti senti un ciottolo trasportato dalla corrente del fiume; ma fare la spesa, compilare un modulo, portare a spasso il cane, sono solo modi per stare dritti in mezzo alla corrente e non "rotolare! E la normalità è un valore e una cosa che sto difendendo con le unghie e con i denti.

Ho imparato che si può essere indulgenti.

Ho imparato che basta poco per non vedere più niente a colori, ho capito che non mi stavo più ascoltando da tanto tempo, presa dalle mie arrabbiature e dalle mie guerre stupide per ordinare cromaticamente cuscini e arredi. E in questa guerra col mondo mi ero persa e quando mi è mancata la terra sotto ai piedi non avevo più forze, io che sono quella a cui tutti si aggrappano. Ho imparato allora ad ascoltarmi e a dirmi in faccia quello che sentivo e a cercare aiuto.


Ho imparato e sto imparando.

10 commenti:

  1. Spero che come apprendimento finale ci sia quello per cui non importa quanto sia coperto il cielo in un dato momento: prima o poi il sole tornerà a splendere.
    Sì, è un po' una frase fatta e anche un po' melensa, ma è davvero quello che mi auguro per te!
    Un bacio!

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  2. Cara Connie, non ci conosciamo ma ho sempre letto il tuo blog trovandolo molto carino, ben scritto e soprattutto ricco di quel senso dell'umorismo che giova nell'affrontare le faccende della vita. Non so cosa tu stia attraversando in questo ma momento ma dalle tue parole evinco che sia qualcosa di enorme e doloroso che sta mettendo in discussione molte cose della tua vita. Io ho sofferto, e non ne sono ancora completamente uscita di una depressione grave. In questi quattro anni ho pensato con rabbia al perché fosse successo a me e ricordavo con nostalgia la Chiara che ero prima che tutto si tingesse di nero. Agli aperitivi spensierati, alle nottate nei locali, agli amori spericolati, alla cura con cui abbinavo scarpe e borse. E mi attaccavo a quel pensiero, al fatto che sarei tornata quella di prima una volta guarita. Però ho iniziato a guarire davvero quando ho realizzato che non sarei più tornata quella di prima, che ero cambiata tanto, ma anche in meglio. Tutto quel dolore mi aveva trasformata, e si avrei preferito che la vita mi aiutasse a crescere in un modo più soft, però è andata così è forse questo era il mio percorso. Tutto questo per dire che ti capisco quando dici che stai imparando, e che l'hai espresso nel tuo solito modo lieve ma profondo. Ti auguro che tutto si risolva per il meglio, e anche se non ti arrabbierai più per dei cuscini mal abbinati, spero comunque che tu possa conservare un po' di quella spensieratezza charmante che ti contraddistingue. In bocca al lupo per tutto. Un abbraccio. Chiara

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  3. Bellissimo post.
    Un abbraccio da una lettrice e follower silenziosa.

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  4. Che belle parole Connie. Vengo fuori da un periodo davvero nero, che dio solo sa se è davvero finito, e solo ora mi rendo conto di quanto conti la banalità delle piccole cose, della nostra routine quotidiana. Io ho imparato a ristabilire le mie priorità e ora si che posso dirmi felice. Ti auguro tutto il bene del mondo, sei speciale.

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  5. Connie sei eccezionale! Ti seguo da sempre, sorridendo (o ridendo a crepapelle) e meravigliandomi in silenzio, e ora non posso fare altro che mandarti un lungo e forte abbraccio.
    Simona

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  6. Ti mando solo un grande abbraccio Connie.
    Barbara

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  7. Queste cose che stai imparando tienile strette, perché sono quelle che nel tempo avranno più valore nella tua vita. Anche io ne ho qualcuna messa da parte ed è vero che ti fanno riconsiderare il tutto. È come il momento in cui, durante un trasloco, decidi cosa buttare e cosa tenere e alla fine ti ritrovi con una scatola piccola piccola ma con dentro tutto quello che ti serve. Ti stringo forte.

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  8. Questo è uno di quei post da leggere e rileggere, uno di quei post scritto col cuore e che parla al cuore di chi legge.
    Andrà tutto bene Connie.
    Un abbraccio.

    Valentina

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  9. La vita è ingiusta, e per di più, non da mai spiegazioni. Forza però, resistete 💙

    MaB

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  10. Siete nei miei pensieri positivi.Ti giuro,ogni giorno non manco mai di ticiricomi di voi tre e v'invio tanti pensieri belli.Tu sei speciale ed io da kintlon ti voglio bene.

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